lunedì 21 febbraio 2011

“LA VETRINA: GLI SPAZI PUBBLICITARI APPLICATI E LA PUBBLICITA’ IN TRASPARENZA”

Sono qui affrontati in modo più esaustivo gli accenni della scheda critica per la mostra. Si parte con lo spiegare come la vetrina può essere intesa come uno spazio architettonico (o “vuoto architettonico”). Viene delineato il rapporto “a distanza ravvicinata” con la vetrina resa inaccessibile dal vetro. Segue una spiegazione
dettagliata della grammatica del suo linguaggio espositivo: i colori, le luci, la composizione e la decorazione. Si prosegue con lo spiegare i due espedienti pubblicitari della “pubblicità dell'oggetto evocato” e “la pubblicità dell'oggetto esposto” ovvero come gioca su di noi emotivamente la presenza fisica oggettuale della merce o la sua evocazione. Affrontando poi il tema dell'estetismo della vetrina e dei messaggi che il suo spazio espositivo veicola, si arriva a parlare del rapporto vetrina- strada dimostrando come determinati negozi diano volti differenti alle vie cittadine determinando quelli che sono i luoghi di incontro e di messa in mostra di sé.

Riallacciandoci a quest'ultima riflessione si conclude l'elaborato con l'analisi del reportage fotografico di Amanda Signifredi per le vie più illustri del centro di Parma. Le foto mostrano la relazione che le vetrine hanno con la strada, l'impiego della pubblicità nella vetrina e la mitizzazione in tale spazio delle merci status symbol. Allo stesso tempo però, ponendosi dall'altro lato del vetro e guardando verso la strada esse puntano l'obiettivo su di noi che guardiamo la vetrina e che metaforicamente, in un gioco concettuale molto semplice, diventiamo il “soggetto al di là del vetro”.

Eleonora Conti

mercoledì 16 febbraio 2011

“ARCHITETTURA E PUBBLCITA’: SIMBIOSI UMANA?”

Nel nostro progetto di mostra tematica mi sono occupata del rapporto tra architettura e pubblicità in una dimensione circoscritta come è la città di Parma. Partendo da un discorso più generale e colleettivo sul loro rapporto e poi sull'impatto che queste due macro entità si prefiggono, sono giunta a riflessioni singole che si sviluppano in quattro schede e che trattano di questa simbiosi portando ad esempio quattro luoghi significativi di Parma. In particolare:


1. Piazza Duomo e logo Barilla
2. Piazza Garibaldi e copertura pubblicitaria sulla statua di Garibaldi
3. Centro Torri e loghi delle ditte-negozi presenti
4. Teatro Regio e locandine stagione teatrale Verdiana.

Alice Ferri

venerdì 11 febbraio 2011

“MAX BI: CITTA’ IN FRAZIONI DI SECONDO”

Si è effettuata una descrizione generale della figura artistica di Max Bi basandosi sulle sue opere e sul commento della Dottoressa Ilaria Bignotti per poi approfondire la dimensione temporale dell’homo urbanus attraverso la video installazione dell’artista, “Popper”. Questa opera è paragonata poi per antitesi alle pubblicità sonore coprenti del luogo urbano-stazione.

Un’altra opera di Max Bi che si è analizzata è “Are you still with us” mettendola in rapporto al brand pubblicitario e alle metodologie di trasmissione di quest’ultimo. Si effettua poi un breve confronto iconografico e materico di alcune opere di Max Bi per analogia con i suoi “maestri” o fonti di ispirazione.

La conclusione dell’intervento prelude, solo accennandola, ad un’analisi che verrà in seguito trattata nel catalogo sulla caducità dei materiali e sulla loro funzione in una sorta di “Magazzino” di pubblicità e architettura.

Marina Copelli

lunedì 7 febbraio 2011

"LA PUBBLICITA’ NEL CONTESTO URBANO"

Nella prima scheda critica che intitolerò mi occuperò di illustrare le origini della pubblicità all'interno della città, portando esempi dell'evoluzione dei mezzi pubblicitari utilizzati all'origine e quelli utilizzati nelle città odierne. Analizzerò come e per quali motivazioni il modo di comunicare e promuovere la pubblicità si relaziona al contesto attuale e in quali prospettive il linguaggio cambia diventando "Street art".
La seconda scheda critica sarà relativa ad un aspetto dell'evoluzione del manifesto, aspetto tipico delle metropoli odierne: il graffito e i vari murales, con particolare attenzione al lavoro del giovane artista Filippo Minelli, uno degli artisti simbolo nelle culture “street”.

Rafaela Memushaj

mercoledì 2 febbraio 2011

“LA VETRINA: LO SPAZIO PUBBLICITARIO APPLICATO”

La scheda accompagna la visione dell'esposizione riproposta (le foto scattate da Amanda Signifredi con la doppia prospettiva delle vetrine interno-esterno). “La vetrina: lo spazio pubblicitario applicato” è un breve scritto che introduce a quelle che sono le riflessioni cardine del tema trattato: la vetrina come spazio espositivo organizzato, la grammatica del suo linguaggio pubblicitario (luci, visibilità, composizione), il suo rapporto con la strada e, di conseguenza, il suo guardare a noi. Alla luce di questo rispecchiamento il finale svela come le foto suggeriscano “cosa noi vediamo nella vetrina, ma soprattutto come essa guarda a noi”.

Eleonora Conti